
PERUGIA 31 gennaio 2011 E' finita in tragedia la scomparsa di Elisa Benedetti, 25 anni, di cui si erano perse le tracce nella notte tra sabato e domenica. Elisa, scomparsa nelle campagne a nord di Perugia, è stata trovata morta non lontano dal luogo in cui aveva lasciato la macchina la sera di sabato, una zona boscosa nei pressi di Civitella Benazzone, a nord di Perugia. Il corpo di Elisa, hanno riferito amici e familiari, è stato trovato nei pressi di un laghetto artificiale, ad alcuni chilometri dal torrente vicino al quale è stata ritrovata ieri mattina l'auto della ragazza.
AMICA ASCOLTATA ANCORA DAI CC Dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa Benedetti, la venticinquenne trovata senza vita stamani in un bosco vicino a Perugia, gli investigatori sono a lavoro per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza di Città di Castello. L'attenzione dei carabinieri (coordinati dal Pm Antonella Duchini) si concentra sia sugli avvenimenti del sabato sera (Elisa aveva trascorso la serata in un bar alla periferia di Perugia in compagnia di un'amica e di quattro ragazzi nordafricani) sia su quello che è successo dopo, fino a notte inoltrata, quando la giovane si è allontanata da sola con la Fiat Punto dell'amica, abbandonando poi la vettura intorno a mezzanotte su una strada di campagna della frazione di Civitella Benazzone. Sempre stamani - secondo quanto si è appreso - a Città di Castello i carabinieri hanno ascoltato nuovamente l'amica di Elisa, insieme alla quale la ragazza lavorava in un call center.
CONCLUSA ISPEZIONE CADAVERE Si è conclusa intorno alle 14 la prima ispezione cadaverica di Elisa Benedetti la venticinquenne di Città di Castello trovata morta stamani nel bosco dove si era persa nella notte tra sabato scorso e ieri. Il medico legale, Annamaria Verdelli, non ha voluto fornire alcuna indicazione sulle cause della morte ai giornalisti, limitandosi a dire di essersi fatta una idea a grandi linee delle cause del decesso. Nel frattempo - stando a quanto si è appreso da alcune persone che hanno partecipato alle ricerche - il cadavere della giovane è stato trovato con del fango addosso, completamente vestito (pare che la giovane si fosse tolta solo un maglione) e disteso a ridosso di un argine di un laghetto artificiale. Intorno alle 14.30 il corpo della giovane è stato trasportato in elicottero all'obitorio dell'ospedale S.Maria della Misericordia di Perugia. Le indagini sono condotte dal sostituto procuratore del tribunale di Perugia, Antonella Duchini.
LO ZIO: UNA TRAGEDIA «È una grande tragedia per la nostra famiglia»: così Stefano Benedetti lo zio di Elisa, la ragazza di Città di Castello scomparsa nei pressi di Perugia la notte tra sabato scorso e ieri e trovata morta nella mattinata odierna. Stefano Benedetti ha partecipato con amici e parenti di Elisa alle ricerche della giovane.
Stefano Benedetti, con un gruppo di parenti e amici di Elisa, ha partecipato alle ricerche della giovane stamani insieme a Vigili del fuoco, Protezione civile, Forestale e Carabinieri. «Siamo stati noi - dice lo zio di Elisa - a trovare lungo il percorso che va dall'auto di mia nipote al luogo dove è stato trovato il suo corpo la sua cuffietta di lana viola. Poi dalle comunicazioni che sentivamo arrivare dall'elicottero dei Vigili del fuoco abbiamo capito che era stata individuata una sagoma e che non c'era più niente da fare». Stefano Benedetti ha poi chiamato il fratello Osvaldo, padre della ragazza: «Fatti forte, siamo tutti con te, stiamo arrivando» gli ha detto.
GIORNALISTI E TV A CASA DEL PADRE È presidiata da una pattuglia di carabinieri la strada senza uscita che, nella frazione di S.Lucia, a Città di Castello, porta alla casa dove Elisa Benedetti risiedeva con il padre, Osvaldo. I militari fanno passare soltanto amici e parenti della ragazza ritrovata morta stamani nei boschi vicino a Perugia e tengono a distanza giornalisti e troupe televisive.
MORTE AL TELEFONO Telefono e morti annunciate, o da vivere, è uno dei temi di molti film. Insomma il caso di Elisa Benedetti, la ragazza di Perugia ritrovata morta oggi a Civitella Benazzone dopo aver chiamato la notte del 30 i Carabinieri dicendo di essere stata violentata, può ricordare alcuni lavori cinematografici. Intanto il classico 'Il terrore corre sul filò (1948) di Anatole Litvak con Barbara Stanwyck, Burt Lancaster. Di scena, la ricca Leona Cotterell costretta a letto per una malattia che cerca di telefonare al marito Henry Stevenson, l'uomo che per capriccio ha strappato a un'amica, trasformandolo da umile commesso in vicepresidente dell'industria Cotterell. Ma, per un errore del centralino, ascolta una conversazione tra due individui che progettano un delitto per quella sera alle undici e un quarto. Ignorata dalla polizia a cui telefona, senza nessuno a cui rivolgersi in città, Leona tenta di ricostruire i movimenti del marito attraverso una serie di chiamate. Di gran lunga più angosciante l'apparecchio maledetto di The call, che diventa strumento di horror e morte. Il film del 2003, diretto da Takashi Miike ha generato due sequel The Call 2 e The Call: Final, nonchè un remake statunitense Chiamata senza risposta. In Cellular con Kim Basinger e Chris Evans, al centro della storia c'è appunto un cellulare che serve all'eroe della storia per salvare la bella in pericolo. Ma il telefono forse davvero più centrale in un film è stato quello pubblico che rende ostaggio di un assassino Colin Farrel in In linea con l'assassino di Joel Shumacher. Racconta la vicenda di Stuart Shepard, giovane manager bugiardo che finisce ostaggio di una comunissima cabina telefonica, ubicata nel cuore di Manhattan, prigioniero di un dialettico assassino.
07:46 | 0
commenti | Continua a Leggere
