L'autore si presenta come “pregiudicato” arrestato dalla squadra mobile, “soggetto a rischio che non sopporta gli schifosi che fanno male ai ragazzini”.
Un testo di circa una quarantina di righe in un cui l'anonimo confonde Brembate Sopra con Mapello e sostiene che la ragazzina va cercata nel “cantiere del nuovo supermercato”, vicino a dove i cani hanno fiutato l'odore in modo più intenso.
Omettiamo di pubblicare tutti i particolari della lettera anonima, che fornisce dettagli precisi e anche drammatici, sulle modalità di ricerca suggerite da chi scrive. Lo stesso pregiudicato si dice poi pronto “a dare una mano ai carabinieri nel caso in cui Yara venisse ritrovata”. Subito dopo fornisce un nome al comandante dei carabinieri, il nome di un presunto investigatore privato che si autodefinisce “ostacolato” nello svolgere indagini sul caso di Yara. E spiega al comandante di poter fornire dettagli per la risoluzione del caso di Pietro Camedda, militare scomparso misteriosamente dalla caserma Passalacqua di Novara alla metà degli anni '80.
“Non sono né un pazzo né un mitomane – aggiunge l'anonimo -. Voglio solo darle una mano a far tornare a casa questa bambina”. “Anche se non mi credete cosa vi costa cercare?” La lettera si chiude così.
In sintesi, quaranta pagine dattiloscritte nella quale si afferma che Yara Gambirasio va cercata nel cantiere del “nuovo supermercato”, vicino a dove i cani fiutarono l'odore in modo più intenso. La lettera viene valutata ora dal comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo. Il mittente dice di essere un pregiudicato, un "soggetto a rischio" che però "non sopporta gli schifosi che fanno male ai ragazzini". L'uomo suggerisce di cercare "nel cantiere del nuovo supermercato", e si dice pronto “a dare una mano ai carabinieri nel caso in cui Yara venisse ritrovata”. Subito dopo fornisce un nome al comandante dei carabinieri, il nome di un presunto investigatore privato che si autodefinisce “ostacolato” nello svolgere indagini sul caso di Yara. E spiega al comandante di poter fornire dettagli per la risoluzione del caso di Pietro Camedda, militare scomparso misteriosamente dalla caserma Passalacqua di Novara alla metà degli anni '80. L'autore si presenta come “pregiudicato” arrestato dalla squadra mobile, “soggetto a rischio che non sopporta gli schifosi che fanno male ai ragazzini”.
Un testo di circa una quarantina di righe in un cui l'anonimo confonde Brembate Sopra con Mapello e sostiene che la ragazzina va cercata nel “cantiere del nuovo supermercato”, vicino a dove i cani hanno fiutato l'odore in modo più intenso.
Omettiamo di pubblicare tutti i particolari della lettera anonima, che fornisce dettagli precisi e anche drammatici, sulle modalità di ricerca suggerite da chi scrive. Lo stesso pregiudicato si dice poi pronto “a dare una mano ai carabinieri nel caso in cui Yara venisse ritrovata”. Subito dopo fornisce un nome al comandante dei carabinieri, il nome di un presunto investigatore privato che si autodefinisce “ostacolato” nello svolgere indagini sul caso di Yara. E spiega al comandante di poter fornire dettagli per la risoluzione del caso di Pietro Camedda, militare scomparso misteriosamente dalla caserma Passalacqua di Novara alla metà degli anni '80.
“Non sono né un pazzo né un mitomane – aggiunge l'anonimo -. Voglio solo darle una mano a far tornare a casa questa bambina”. “Anche se non mi credete cosa vi costa cercare?” La lettera si chiude così. COSA PENSI DI QUESTA NOTIZIA?
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