TORINO 17 GENNAIO 2012 Non sapeva nuotare. Anzi, aveva proprio la fobia dell’acqua. Ma si era convinta a salire sulla Concordia perché le città galleggianti come quella non affondano. E invece.
Il nome di Maria D’Introno, 30 anni, è nella lista dei 16 dispersi. Lei e suo marito Vincenzo si sono lanciati in mare assieme, dopo che l’argano della scialuppa su cui erano saliti si è inceppato. Con loro la famiglia intera, partita da Cavaglià, vicino a Biella, per festeggiare le nozze d’oro dei suoceri, Martire e Lucia Roselli, 74 e 70 anni.
Sono passate più di 72 ore dal naufragio. I Roselli sono ancora a Santo Stefano, attaccati a una speranza che si affievolisce sempre più: che Maria sia in qualche ospedale, magari sotto choc. «Ci siamo lanciati mano nella mano - racconta il marito Vincenzo, 40 anni, muratore - neanche io so nuotare, ci siamo fatti forza a vicenda. Ma le onde ci hanno subito divisi». La famiglia Roselli si è ricongiunta sulla banchina: gli anziani genitori, il fratello Antonio e sua moglie Luciana. Maria, inghiottita dal buio.
Dal Nord al Sud, stessa l’angoscia che unisce famiglie che in comune hanno solo persone care partite per una crociera deluxe nel Mediterraneo. Non ci sono tracce di due siciliane. Luisa Virzì, 49 anni, e l’amica Maria Grazia Trecarico, 50. La figlia di Maria Grazia, Stefania, ricorda: «È suonato l’allarme e ci siamo diretti alle scialuppe. Mia madre e Luisa sono tornate in cabina a prendere i salvagente, non l’ho più vista».
Ad Alberobello, in Puglia, aspettano notizie di Giuseppe Girolamo, 30 anni: sulla Concordia allietava i passeggeri suonando nella band dei Dee Dee Smith. E all’appello mancano anche un padre 36enne e sua figlia di 5 anni, William e Daiana Arlotti, di Rimini. Cercavano le scialuppe, la fidanzata di lui li ha visti scivolare in acqua quando la Concordia si è inclinata. Come sul Titanic.
UNA FESTA FINITA IN TRAGEDIA. Era il viaggio per festeggiare le nozze d'oro degli anziani suoceri e tutti, quando la 'Concordia' è finita sugli scogli del Giglio, si sono buttati nel mare gelido, con i giubbotti di salvataggio e hanno raggiunto la riva, tutti tranne Maria. La donna non sapeva nuotare e aveva paura dell'acqua, ma anche il marito Vincenzo non sapeva nuotare - dicono gli amici - eppure ce l'ha fatta.
Secondo i colleghi di lavoro di Vincenzo, nell'azienda edile Cabrio Edilizia di Salussola (Biella) che in queste ore sono riusciti a contattare sul cellulare il fratello Antonio, Vincenzo e la moglie si sono tuffati in mare mano nella mano. «Ma Maria è subito scomparsa nel buio», ha detto Vincenzo a un collega. Resta ora da capire come abbia fatto la giovane donna ad annegare e a scomparire avendo il giubbotto, che - al momento appare l'ipotesi più probabile, potrebbe essersi sfilato.
«In azienda siamo tutti sconvolti, Vincenzo e Antonio sono due ottime persone, due ottimi piastrellisti che lavorano con noi da anni», ha detto il titolare Carlo Cabrio, che è anche sindaco di Salussola e amico di famiglia dei due operai specializzati. I due anziani genitori, residenti a Corato (Bari), avevano espresso il desiderio di non partire da soli, così due dei loro quattro figli (gli altri due vivono anche loro nel Biellese) avevano deciso di accompagnarli con le mogli.
Ma quel viaggio, che doveva essere una grande festa di famiglia, si è trasformata in un incubo. Ancora non finito. Vincenzo, con tutti gli altri familiari, è a Porto Santo Stefano dove cerca una traccia o qualunque altra cosa che possa dargli la certezza che la moglie è viva o è annegata nelle acque dell'Isola del Giglio. COSA PENSI DI QUESTA NOTIZIA?
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