BREMBATE SOPRA (BERGAMO) - Aveva detto di avere visto Yara allontanarsi con due uomini. Ora, i recenti sviluppi delle indagini gettano un’ombra ancora più buia sul racconto fornito da Enrico Tironi subito dopo la scomparsa della 13enne di Brembate Sopra. “Ho detto a chi dovevo tutto quello che avevo da dire -ha ripetuto il giovane- volevo solo che venisse fuori la verità”. Tironi, 19 anni, un ragazzo definito da molti chiuso e timido, è stato il primo testimone nel giallo della scomparsa della ragazzina, con una versione priva di riscontri fornita alle tv ancora prima che agli inquirenti.
DENUNCIATO. Aveva riferito di aver visto la ragazzina in compagnia di due uomini adulti sulla strada di casa. La stessa strada che stava facendo lui in auto, perché la sua abitazione è in via Ravasio, a meno di 200 metri dalla casa di Yara. “La conosco da quando era una bambina -aveva detto- stava parlando con quei due uomini, uno forse era straniero, lei sorrideva ma non saprei dire se era un sorriso d’imbarazzo”. Il suo racconto era stato recepito e parzialmente diffuso dai media, ma Tironi era stato ritenuto inattendibile dagli inquirenti, tanto da guadagnarsi una denuncia per procurato allarme e falso ideologico.
INTERROGATORIO SMENTITO. Il comportamento del ragazzo era sembrato ancora più strano quando un paio di giorni dopo era stato di nuovo intercettato da una televisione mentre tornava a casa e aveva confidato di essere molto sconvolto per un lungo interrogatorio nella caserma dei Carabinieri. Ma anche l’interrogatorio è stato smentito categoricamente dagli inquirenti e dalla stessa pm Letizia Ruggeri, che ha affermato: “L’ho appreso anch’io sentendolo in televisione”. Qualche giorno dopo, tuttavia, Tironi era stato davvero sentito in Procura. Dopo il fermo del nordafricano, però, il racconto del 19enne potrebbe assumere davvero un valore diverso. Ma forse, nella realtà, gli inquirenti un peso a quella testimonianza l'avevano sempre dato, temendo però che queste rivelazioni potessero intralciare le delicatissime indagini in corso.
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DENUNCIATO. Aveva riferito di aver visto la ragazzina in compagnia di due uomini adulti sulla strada di casa. La stessa strada che stava facendo lui in auto, perché la sua abitazione è in via Ravasio, a meno di 200 metri dalla casa di Yara. “La conosco da quando era una bambina -aveva detto- stava parlando con quei due uomini, uno forse era straniero, lei sorrideva ma non saprei dire se era un sorriso d’imbarazzo”. Il suo racconto era stato recepito e parzialmente diffuso dai media, ma Tironi era stato ritenuto inattendibile dagli inquirenti, tanto da guadagnarsi una denuncia per procurato allarme e falso ideologico.
INTERROGATORIO SMENTITO. Il comportamento del ragazzo era sembrato ancora più strano quando un paio di giorni dopo era stato di nuovo intercettato da una televisione mentre tornava a casa e aveva confidato di essere molto sconvolto per un lungo interrogatorio nella caserma dei Carabinieri. Ma anche l’interrogatorio è stato smentito categoricamente dagli inquirenti e dalla stessa pm Letizia Ruggeri, che ha affermato: “L’ho appreso anch’io sentendolo in televisione”. Qualche giorno dopo, tuttavia, Tironi era stato davvero sentito in Procura. Dopo il fermo del nordafricano, però, il racconto del 19enne potrebbe assumere davvero un valore diverso. Ma forse, nella realtà, gli inquirenti un peso a quella testimonianza l'avevano sempre dato, temendo però che queste rivelazioni potessero intralciare le delicatissime indagini in corso.
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