Yara e il cellulare. Un mistero che per alcuni versi ricorda le vicende legate alla scomparsa e all'omicidio di Sarah Scazzi,


Gli investigatori sono infatti sulle tracce del telefonino della ragazzina: è stato appurato dove e quando il cellulare si è spento e le ricerche sono state concentrate proprio in quella zona.

Diversamente dal caso Scazzi, però, questa volta le indagini sono condotte con il massimo riserbo. I giornalisti sono tenuti alla larga sia dai familiari della ragazzina (i genitori non sono mai apparsi in tv, solo ripresi da lontano) che dai luoghi dove si pensa possa essere stata tenuta Yara. Nello specifico, è stato posto sotto sequestro il magazzino del cantiere dell’ex Sobea di Mapello, dove i Ris ritengono possa essere stata tenuta l'adolescente subito dopo la sua scomparsa.

Circa cinquecento volontari delle protezioni civili dei paesi circostanti stanno passando al setaccio il paese in cui Yara vive, Brembate di Sopra, nel bergamasco, e le zone limitrofe. Le ricerche sono state intensificate lungo il fiume Brembo, lungo i binari della ferrovia che passa per Brembate e nei tombini del paese. Gli investigatori hanno allargato il campo di azione ai paesi Almenno San Bartolomeo, Palazzago e Colle Pedrino.

Un particolare inquietante è emerso durante le ricerche a Almenno San Bartolomeo. Alcuni genitori hanno riportato alle forze dell'ordine che un uomo aveva tentato di far salire sulla sua auto una bambina di nove anni proprio nei giorni in cui Yara è scomparsa. La bambina è stata avvicinata all'uscita da scuola. Per questo motivo tutti i bambini sono ora accompagnati dai genitori nelle scuole, nelle palestre e ai vari oratori.

FACCHINETTI: "SIA RITROVATA PRESTO" «Un pensiero a Yara, perchè venga ritrovata al più presto». Roby Facchinetti, componente storico dei Pooh e bergamasco come la ragazzina scomparsa a Brembate di Sopra, ha lanciato un appello dai microfoni di Antennatre Nordest assieme a Red Canzian e Dody Battaglia. La vicenda di Yara ha colpito profondamente i Pooh, che in questi giorni sono in tournee anche nalla Marca trevigiana: «Siamo tutti sconcertati - ha detto Facchinetti - Questa è una ulteriore prova che il mondo sta cambiando in peggio. Ci auguriamo che Yara torni a casa al più presto e che tutto si risolva nel migliore dei modi. Noi siamo tutti genitori e sappiamo cosa significa stare in ansia per i figli. Oltre che a Yara, il nostro pensiero va anche ai suoi genitori che stanno vivendo ore drammatiche: un abbraccio».

SI ALLARGANO LE RICERCHE Il quartier generale delle operazioni di ricerca di Yara si è spostato in aperta campagna, lungo le sponde del fiume Brembo. Una decisione presa per consentire al palazzetto dello sport, nel cui parcheggio fino a ieri facevano base investigatori e volontari, di tornare alla normale attività. Ma anche per offrire ai volontari che continuano ad arrivare da tutta Italia (ultima un'unità cinofila da Livorno) strutture e spazi più adeguati. A sei giorni dalla sua scomparsa, Yara Gambirasio, la ragazzina dalla vita perfetta e senza ombre, sembra svanita in un incubo. Ha lasciato qualche traccia nell'area, fiutata dai super segugi che hanno più volte portato gli investigatori nel cantiere di un grande centro commerciale in costruzione, al confine con Mapello. «Se i cani ci hanno portato lì - ripete Renato Ronzoni, responsabile del soccorso alpino e speleologico bergamasco - significa che la ragazza o qualcosa che le è stato vicino sono passati per quell'area». Ma il cantiere è stato battuto in ogni centimetro. Un locale dei parcheggi sotterranei è stato anche sigillato per controlli più accurati. Ma non è uscito nulla. Le ricerche si vanno allontanando sempre più da casa e dalla palestra, dove Yara è stata vista l'ultima volta. Si sono allargate nei comuni vicini e ora vengono battute le campagne fino a Dalmine, a una ventina di chilometri di distanza. Si è passati anche da Almenno San Bartolomeo e da Almenno San Salvatore. Sono state perlustrate le cave ai confini con la valle Imagna. Vallata dopo vallata, in mezzo alla neve ghiacciata, con un freddo implacabile, i volontari della protezione civile, del soccorso alpino, cercano Yara. Gli inquirenti, coordinati dal pm Letizia Ruggeri, ricominciano ogni volta da capo per trovare un appiglio forse trascurato. Oggi hanno di nuovo sentito vicini di casa e conoscenti. È stato convocato anche Enrico Tironi, il giovane denunciato per procurato allarme dopo aver fornito una testimonianza ritenuta inventata. Ombre nella vita di Yara non ne sono state trovate. Le sue, fino a venerdì scorso, sono state le giornate della tredicenne perfetta. Nel suo ultimo tema, il cui testo viene pubblicato domani dal settimanale Panorama, Yara racconta della gita di classe al festival Bergamoscienze. Ha preso 8 raccontando di essere rimasta molto colpita da Enigma, la sofisticata macchina usata dai tedeschi nella II guerra mondiale per cifrare i messaggi militari. Oltre allo studio, la sua vera passione è la ginnastica ritmica. Non aveva motivi per scappare di casa, una fuga volontaria è stata esclusa subito dai genitori. Così come sembra poco sostenibile che avesse appuntamento con qualcuno. Resta l'ipotesi più temuta, un rapimento forse a scopo di violenza sessuale. Forse qualcuno la teneva d'occhio da tempo e conosceva i suoi orari. Sapeva che andava e tornava dalla palestra da sola. Camminando, come venerdì scorso, nel buio senza timore per le strade di Brembate, un paese dove si conoscono tutti ma nessuno dice nulla.

IL SENSITIVO: "UCCISA DA PERSONA PERICOLOSA" Uccisa da chi ne era ossessionato. Yara Gambirasio, la 13enne bergamasca scomparsa venerdì scorso da Brembate Sopra, è stata ammazzata da una persona pericolosissima con qualche disturbo mentale che si era innamorato di lei. Non una persona di famiglia, ma un uomo di una certa età, che la giovane promessa della ginnastica conosceva e che, in passato, ha avuto un attrito con la madre di Yara. Non ha dubbi Mario Alocchi, il sensitivo che aveva scoperto la tragica fine di Sarah Scazzi e che in passato si è occupato di altri casi di persone scomparse. Un 'verdetto' che l'esperto annuncia all'ADNKRONOS dopo aver usato la tecnica della radioestesia. Il 40enne consulente esoterico di Civitavecchia, da giorni studia la scomparsa di Yara, giovane studentessa. E mette in guardia gli inquirenti: «La chiave del mistero sta nella palestra. Chi ha ammazzato Yara era in palestra, bisogna ripartire da lì». COSA PENSI DI QUESTA NOTIZIA?

0 commenti:

Posta un commento