Trovato un giubotto simile a quello di Yara Gambirasio,

Un giubotto simile a quello di Yara Gambirasio, 13enne scomparsa da una settimana nel bergamasco, p stato trovao nella zona di Mapello al confine di Brembate Sopra. Una donna è andata al cantiere del centro commerciale di Mapello dove si sono concentrate le ricerche da parte degli inquirenti e ha raccontato di avere visto gettare dal finestrino di un'auto in corsa un sacchetto sul tratto stradale che collega Brembate e Mapello. Gli inquirenti non si sbilanciano: al momento non esistono elementi per affermare che si tratta del giubbotto indossato dalla giovane promessa della ginnastica ritmica. SCRITTA SU PANCHINAUna testimonianza importante che getta una nuove luce sul giallo di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa a Brembate Sopra. L'Eco di Bergamo riporta oggi la testimonianza di un boliviano che afferma di aver incrociato la ragazza il giorno dopo la scomparsa: «Non ne ho parlato prima perché sono un semiclandestino e avevo paura che mi avrebbero cacciato dall'Italia. Yara l'ho vista sabato mattina, era seduta su una panchina a Bruntino, mentre stava scrivendo sopra un muretto». La ragazza, quindi, sarebbe stata vista nella frazione di Villa d'Aimè a circa cinque chilometri da casa. La testimonianza è stata rilasciata ai carabinieri giovedì 2 dicembre. L'uomo afferma di aver visto Yara su una panchina intorno alle 11.30 nei pressi del camposanto di Bruntino. «Stava scrivendo, "solo tu x me"». L'uomo le avrebbe anche chiesto cosa ci facesse lì al posto di essere a scuola, ma la ragazza gli avrebbe risposto che non aveva scuola e stava aspettando un amica per poi andersene. Ma dell'amica il boliviano non avrebbe visto alcuna traccia. Gli investigatori si sono recati sul posto e hanno trovato la scritta sul muretto. Scritta che è stata fotografata e sulla quale verrà ora fatta una perizia grafica per cercare di stabilire se possa essere compatibile con la grafia di Yara Gambirasio (anche se le scritte su muri o oggetti di legno deformano la scrittura e le perizia risultano dunque molto complesse). L'ULTIMO TEMA Una visita con la scuola a Bergamo Scienze è stato l'argomento trattato da Yara nell'ultimo tema svoto a scuola, prima della sua scomparsa. "Mi ricorderò per sempre questa esperienza molto emozionante che resterà sempre nel mio cuore" conludeva la 13enne, colpita da "Enigma", la macchina usata dagli Alleati per decifrare i messaggi in codice dei nazisti. Panorama pubblica il testo della sua composizione: "Il 14 ottobre 2010 la classe terza C, insieme al professor Gritti, insegnante di Scienze e Matematica, e tre mamme, ha svolto un'uscita riguardante un argomento svolto in classe: la Macchina Enigma a Bergamo Scienze. La Macchina Enigma serviva per cifrare e decifrare i messaggi dei tedeschi durante il periodo della guerra. Partiti da scuola alle dieci e trenta, ci siamo incamminati verso la biblioteca Tiraboschi a Bergamo, dove avremmo, poi, approfondito il tema riguardante la Macchina Enigma. Alle undici siamo arrivati alla biblioteca, c'erano tre capannoni molto grandi, noi entrammo in quello centrale, dove ci attendevano, con molto entusiasmo, quattro ragazzi di una scuola superiore di Bergamo, che ci avrebbero accompagnati nell'approfondire il tema accennato in classe, con giochi e filmati molto interessanti. In primo luogo abbiamo approfondito l'argomento con due filmati, uno era un documentario sulla Macchina Enigma, l'altro era un pezzo molto breve del filmato dove facevano vedere come decifravano dei messaggi tedeschi. Poi ci siamo divisi in sei gruppi per lavorare meglio. Vi erano due tipi diversi di giochi, uno tramite il computer dove dovevamo decifrare dei testi di fantasia e poemi, l'altro, tramite una macchina costruita dai ragazzi, invece, consisteva nel sistemare tutti i vari pezzi della macchina seguendo le istruzioni, poi scrivere un messaggio da dare ai nostri compagni che dovevano decifrarlo. E' stato molto divertente!!! Mentre noi svolgevamo queste attività, il professor Gritti e le tre mamme continuavano a discutere su di noi e sulle loro cose definite da loro . Finite le attività i ragazzi ci chiesero se questa espierenza ci era piaciuta. All'uscita del capannone vi era un libro, dove chi voleva poteva firmare o scrivere un commento su ciò che aveva vissuto durante questa giornata. Verso circa le dodici e trenta ci siamo incamminati per tornare a scuola per l'una circa, e questa esperienza mi è servita molto a sapere e conoscere l'utilizzo della Macchina Enigma. Mi ricorderò per sempre questa esperienza molto emozionante che resterà sempre nel mio cuore". RICERCHE IN TUTTA LA PROVINCIA Le ricerche di Yara Gambirasio, 13enne scomparsa una settimana fa da Brembate Sopra, sono riprese questa mattina in provincia di Bergamo. Gli investigatori si sono messi di nuovo al lavoro dopo una prima riunione al quartier generale allestito nella periferia del paese, poco lontano dal fiume Brembo. All'ottavo giorno di silenzio, gli inquirenti non hanno ancora una pista precisa. Oggi le ricerche saranno ulteriormente estese ad almeno una ventina di comuni della provincia. Nel frattempo si moltiplicano le segnalazioni al vaglio degli inquirenti; tra le tante, c'è quella di un giovane boliviano che ha riferito di aver visto sabato una ragazzina che assomigliava a Yara seduta su una panchina a Bruntino, una frazione di Villa d'Almè. Difficile, però, che si tratti della tredicenne scomparsa; la ragazza di cui ha raccontato il testimone non portava l'apparecchio ai denti. Ieri sono state ascoltate ancora tante persone, tra cui il vicino di casa Enrico Tironi, 19 anni, già denunciato per procurato allarme. Gli inquirenti hanno escluso la possibilità di ascoltarlo di nuovo, il che fa supporre che il giovane sia estraneo alla vicenda. IL CELLULARE DI YARA Yara e il cellulare. Un mistero che per alcuni versi ricorda le vicende legate alla scomparsa e all'omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto scorso. Gli investigatori sono infatti sulle tracce del telefonino della ragazzina: è stato appurato dove e quando il cellulare si è spento e le ricerche sono state concentrate proprio in quella zona. Diversamente dal caso Scazzi, però, questa volta le indagini sono condotte con il massimo riserbo. I giornalisti sono tenuti alla larga sia dai familiari della ragazzina (i genitori non sono mai apparsi in tv, solo ripresi da lontano) che dai luoghi dove si pensa possa essere stata tenuta Yara. Nello specifico, è stato posto sotto sequestro il magazzino del cantiere dell’ex Sobea di Mapello, dove i Ris ritengono possa essere stata tenuta l'adolescente subito dopo la sua scomparsa. Circa cinquecento volontari delle protezioni civili dei paesi circostanti stanno passando al setaccio il paese in cui Yara vive, Brembate di Sopra, nel bergamasco, e le zone limitrofe. Le ricerche sono state intensificate lungo il fiume Brembo, lungo i binari della ferrovia che passa per Brembate e nei tombini del paese. Gli investigatori hanno allargato il campo di azione ai paesi Almenno San Bartolomeo, Palazzago e Colle Pedrino. Un particolare inquietante è emerso durante le ricerche a Almenno San Bartolomeo. Alcuni genitori hanno riportato alle forze dell'ordine che un uomo aveva tentato di far salire sulla sua auto una bambina di nove anni proprio nei giorni in cui Yara è scomparsa. La bambina è stata avvicinata all'uscita da scuola. Per questo motivo tutti i bambini sono ora accompagnati dai genitori nelle scuole, nelle palestre e ai vari oratori. FACCHINETTI: "SIA RITROVATA PRESTO" «Un pensiero a Yara, perchè venga ritrovata al più presto». Roby Facchinetti, componente storico dei Pooh e bergamasco come la ragazzina scomparsa a Brembate di Sopra, ha lanciato un appello dai microfoni di Antennatre Nordest assieme a Red Canzian e Dody Battaglia. La vicenda di Yara ha colpito profondamente i Pooh, che in questi giorni sono in tournee anche nalla Marca trevigiana: «Siamo tutti sconcertati - ha detto Facchinetti - Questa è una ulteriore prova che il mondo sta cambiando in peggio. Ci auguriamo che Yara torni a casa al più presto e che tutto si risolva nel migliore dei modi. Noi siamo tutti genitori e sappiamo cosa significa stare in ansia per i figli. Oltre che a Yara, il nostro pensiero va anche ai suoi genitori che stanno vivendo ore drammatiche: un abbraccio». COSA PENSI DI QUESTA NOTIZIA?

0 commenti:

Posta un commento