yara 17 giorni di ricerche continua ad allargarsi il raggio d'azione delle ricerche


Gli investigatori di carabinieri e polizia, impegnati nelle indagini sulla scomparsa di Yara Gambirasio, proseguono con l'utilizzo di tutti gli strumenti tecnici a loro disposizione. È in corso l'analisi delle migliaia di telefonate che, il 26 novembre scorso, giorno della scomparsa di Yara, si sono agganciate alle celle di due paesi vicini a Brembate. Sono contemporaneamente analizzate le immagini delle telecamere lungo l'intera rete autostradale lombarda e non solo. Allo stesso modo, gli investigatori hanno analizzato le immagini dei satelliti. Anche queste ultime, però, non avrebbero fornito indicazioni utili per trovare la ragazza.

PM VEDE INVESTIGATORI Il pm di Bergamo Letizia Ruggeri ha incontrato stamani negli uffici della Procura gli investigatori di carabinieri e polizia impegnati nelle indagini sulla scomparsa di Yara Gambirasio, la tredicenne promessa della ginnastica ritmica, sparita ormai da 17 giorni da Brembate di Sopra. L'incontro è servito per fare il punto sugli accertamenti e, anche stamani, gli investigatori hanno ribadito che non viene trascurata alcuna ipotesi investigativa e, pertanto, vengono svolte indagini su ogni tipo di segnalazione che possa rivelarsi utile. Si è saputo anche che gli investigatori hanno chiesto informazioni al Gico della Guardia di Finanza che aveva condotto le indagini che portarono all'arresto di due fratelli bergamaschi per riciclaggio e traffico di stupefacenti. Nei giorni scorsi era stata indicata l'ipotesi di un collegamento tra il lavoro del padre di Yara e la vicenda, ma anche questi accertamenti non hanno trovato alcun riscontro.

17 GIORNI DI RICERCHE Diciassette giorni dopo la scomparsa di Yara Gambirasio, continua ad allargarsi il raggio d'azione delle ricerche. Stamani carabinieri e protezione civile sono impegnati in Val Brembana, a Ubiale Clanezzo (Bergamo), dove stanno setacciando la zona boschiva nei pressi del fiume Brembo. Altre squadre di militari e volontari si sono indirizzate invece nelle campagne alla periferia di Curno, non lontano dal Comune di Ponte San Pietro. Gli investigatori stanno passando al setaccio zone che finora non erano ancora state controllate e aree che nelle scorse ore sono state oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini. Sul fronte delle indagini, gli investigatori spiegano che «non vi sono elementi» che autorizzano a pensare concretamente a una vicenda a sfondo satanico, come riferiscono oggi alcune notizie di stampa, anche se - hanno ribadito - tutte le segnalazioni, anche quelle che sembrerebbero inconsistenti, sono state e sono prese in esame. Si è saputo, inoltre, dagli inquirenti bergamaschi, che in questi diciassette giorni non sono state chieste informazioni alla Procura di Busto Arsizio (Varese), che si occupò dell'inchiesta (e che portò a numerose condanne) a carico del gruppo delle cosiddette 'bestie di satanà, che agì nel Varesotto.

IL PADRE: NON HO NEMICI La pista di un rapimento come ritorsione per una vicenda legata al lavoro del padre? Fulvio Gambirasio, padre della tredicenne scomparsa ormai da 16 giorni da Brembate Sopra, è categorico: «Noi non abbiamo nemici e non abbiamo nulla da nascondere». «Non ho mai avuto liti particolari - puntualizza il geometra - neanche sul lavoro. Il mio lavoro è ben impostato e quando si verificano problemi intervengo per risolverli come farebbe chiunque altro». Anche Maura Gambirasio, la madre della promessa della ginnastica ritmica, bolla l'ultima pista come inverosimile. La donna racconta di aver spiegato agli altri tre suoi figli la verità: Yara è scomparsa e, a loro conforto, Maura Gambirasio sente un «grande affetto e calore» intorno a sè e ai suoi cari.

«Abbiamo ricevuto anche una lettera di otto detenuti, è stata tra le più belle che abbiamo letto», ha raccontato. E sulle indagini: «Noi sentiamo quello che ci dicono i carabinieri - ha tagliato corto - e preferiamo non vedere tv e non leggere i giornali». La possibile ritorsione, anche se come tutte le altre piste non può essere totalmente esclusa, sembra però inconsistente, anche a fronte del comportamento irreprensibile della famiglia. Uno dei pochi punti fermi dell'inchiesta rimane la testimonianza di Enrico Tironi, il giovane vicino di casa che ha raccontato di aver visto la ragazza, quel pomeriggio del 26 novembre, nella via in cui abita, in compagnia di due uomini con cui stava parlando apparentemente in modo tranquillo. Il lavoro degli investigatori, di carabinieri e polizia, continua ostinatamente l'analisi del traffico telefonico delle celle dei paesi intorno a Brembate per verificare la presenza di persone 'sospette' in zona nelle ore in cui Yara è scomparsa. Da vagliare, però, vi sono migliaia di telefonate, come sono da visionare i filmati delle gare cui Yara ha partecipato, per capire se qualcuno aveva già puntato l'attenzione su di lei. Parallelamente proseguono le ricerche della ragazza, che oggi si sono concentrate in alcuni paesi della cosiddetta Isola bergamasca e ad Almenno San Salvatore.

I carabinieri sono tornati in mattinata ad Almenno, in località Cà Verde, per controllare alcune cascine abbandonate. Un sacco contenente dei vestiti è stato trovato invece dagli uomini della Protezione civile vicino alle piscine di Chignolo d'Isola; gli investigatori dovranno verificare se hanno una qualche attinenza con la scomparsa. Altre squadre di carabinieri stanno effettuando delle battute di ricerca anche nella zona di Madone. Le segnalazioni alle forze dell'ordine si stanno moltiplicando e tutte vengono vagliate, per ora senza esito. Brembate Sopra, nel frattempo, prega perchè la ragazza torni a casa. Lo ha detto il parroco, don Corinno, che ha sentito il padre di Yara, il quale spera che la figlia torni per Natale. Don Corinno, durante la messa, ha ricordato come Yara, in questo periodo dell'anno scorso stesse preparando la cresima e avesse partecipato all'allestimento del presepe. E ha rivolto una supplica affinchè possa accadere anche quest'anno. COSA PENSI DI QUESTA NOTIZIA?

1 commenti:

ferdi ha detto...

c'è poco da commentare,si continua a sostenere una necessità della privaci assoluta,mentre invece se ci fossero più telecamere di sorveglianza lungo le strade,forse si potrebbe ro evitare tante tragedie.e così vale per le intercettazioni telefoniche.

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