Pisa, 5/3/2012 - Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, è indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa della donna per la quale la procura ha ipotizzato l'omicidio. La notizia è stata confermata dai carabinieri. Il riferimento è in particolare al sopralluogo dei Ris di Roma effettuato mercoledì 29 febbraio sera nella casa e negli uffici della famiglia di Roberta Ragusa e del marito. L'iscrizione nel registro degli indagati del marito, secondo gli inquirenti, sarebbe in questo momento una necessità tecnica per poter svolgere gli accertamenti necessari con tutte le garanzie difensive mentre viene mantenuto il massimo riserbo sull'esito del sopralluogo degli specialisti delle investigazioni scientifiche. “Non sono stati asportati oggetti o materiali di alcun genere durante il sopralluogo né, tantomeno, Logli è stato sottoposto a interrogatorio”. Lo ha comunicato in una nota l’avvocato di Antonio Logli, Roberto Cavani. Il legale ha precisato che l'iscrizione di Logli “risulta essere atto dovuto da parte dell'autorità giudiziaria inquirente e risulta necessario al fine di garantire al soggetto, nei cui confronti sono svolti accertamenti e/o indagini, la possibilità di poter esercitare i propri diritti di difesa”. Cavani ha aggiunto che il suo assistito ha presenziato ai rilievi dei Ris di Roma “condotti con professionalità in un clima di serena e fattiva collaborazione”. Inoltre, l'avvocato ha reso noto che Antonio Logli non rilascerà “più alcuna dichiarazione alla stampa” per “consentire all'autorità giudiziaria di poter procedere più speditamente nella ricerca di elementi utili per il ritrovamento della moglie Roberta senza possibili incomprensioni, o divagazioni, che possano derivare da una non corretta interpretazione delle proprie dichiarazioni” ma che “resta a disposizione” degli inquirenti “confidando che sarà evidenziata ogni sua completa estraneità in relazione alla scomparsa della moglie”. Logli ha infine evidenziato che l'enorme attenzione mediatica creatasi intorno al caso sta assumendo “toni esasperati che stanno influendo, sempre più gravemente, nella sfera emotiva e psicologica dei propri figli minorenni, che sono attualmente i soggetti più colpiti dall'intera vicenda e come tali meritano rispetto e tutela”.
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