Maria Grazia Ruvolo ritrovata grazie ai brindisini,


BRINDISI 7 DICEMBRE 2010 Si conclude con un lieto fine il giallo della scomparsa della sedicenne siciliana sparita l'uno dicembre scorso dalla sua casa di Terme Vigliatore in provincia di Messina. La fuga d'amore di cui Maria Grazia Ruvolo si è resa protagonista con il 41enne di Chiavari, nel Genovese, Fausto Vignolo, conosciuto su Facebook qualche mese addietro è terminata a Saranda in Albania.


Lì è stata rintracciata dai carabinieri della compagnia di Brindisi guidata dal capitano Cristiano Tommassini e del nucleo radiomobile comandato dal tenente Alessio Gallucci, in collaborazione con i carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, dopo quasi venti ore di ricerche, una volta ricevuta la segnalazione dai militari di Messina che la ragazza, probabilmente era passata – com'è poi risultato da – Brindisi per imbarcarsi su un traghetto diretto in Grecia. Il suo rientro è previsto a Brindisi nel tardo pomeriggio dove arriverà a bordo di un traghetto.

«Abbiamo ritrovato nostra figlia grazie alle forze dell’ordine e grazie al cuore buono dei brindisini. Non dimenticheremo mai questa gente e questa città».
Domenica pomeriggio alle 17 stavano percorrendo via Carmine i genitori di Maria Grazia Ruvolo, la ragazzina siciliana allontanatasi da casa lo scorso 1 dicembre, quando la 16enne li ha chiamati al telefono dall’Albania.
Mamma Domenica Barresi e papà Gianluigi (che tutti conoscono come Fabio) avevano attesto per tre giorni la buona notizia. E l’hanno attesa a Brindisi.
Dopo l’allontanamento della figlia con un quarantunenne genovese, Fausto Vignolo, i genitori, accompagnati da una nipote, hanno raggiunto Brindisi.
Qui hanno pianto, pregato, chiesto notizie incontrato persone e incontrato decine di volte i carabinieri.
E la città che per ultima ha fatto da sfondo alla loro sofferenza s’è trasformata, all’improvviso, nel luogo più luminoso del mondo.
Ripartiranno questa mattina da Brindisi col cuore più leggero e, soprattutto, tenendo per mano loro figlia.

«Siamo stanchi, distrutti, ma felici ora. E abbiamo ancora la forza di ringraziare tutte le splendide persone che ci hanno assistito in questi giorni di calvario».
Volete ringraziare qualcuno in particolare?
«Abbiamo una lista lunghissima di brindisini a cui dobbiamo tutta la nostra gratitudine. Innanzitutto le forze dell’ordine brindisine. Ringraziamo la questura che la prima sera di permanenza a Brindisi ci ha pagato l’alloggio presso l’Hotel Barsotti. (Il resto del soggiorno presso Masseria Marziale è stato pagato dal comando carabinieri ndr). Ma il nostro profondo senso di gratitudine va al capitano Tomassini, comandante della compagnia di Brindisi, e al comandante del nucleo radiomobile, tenente Alessio Galluccio».
Vi è stata vicino anche la gente comune?
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